Il berlusconismo

Da tempo mi domando cosa sia il berlusconismo. Ne ho in mente un’idea vaga, ma ogni volta che cerco racchiuderlo in una definizione, mi diventa sfuggente ed ho l’impressione che ci sia ancora dell’altro…

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Allora ho raccolto una piccola antologia di frasi che mi aiuteranno a cogliere le tante sfaccettature di questo fenomeno:

1. “Il berlusconismo è una forma estrema di arcitalianità. Cioè di individualismo amorale, di spregio per le regole, di superficialità puerile. Anche se finisse Berlusconi, l’humus che lo ha fatto prosperare rimarrebbe.”

Michele Serra (Il Fatto Quotidiano, 19 Settembre 2010)

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2. “Nessuno ci potrà più convincere che il berlusconismo non coincida con il dossieraggio e con i ricatti, con la menzogna che diventa strumento per attaccare scientificamente l’avversario e magari distruggerlo. Nessuno ci potrà più convincere che il berlusconismo non si nutra di propaganda stupida e intontita, di slogan, di signorsì e di canzoncine ebeti da spot pubblicitario. Perché quello che abbiamo visto in questi ultimi tempi, tra documenti di espulsione e attacchi sguaiati alle istituzioni che sembrano concepite come proprietà privata e non come bene pubblico, relazioni internazionali di dubbio gusto e killeraggi mediatici, per non parlare delle questioni etiche trasformate in propaganda di partito, ecco, tutto questo dimostra che c’è una distanza culturale prima di tutto.”

Filippo Rossi (FareFuturoWebMagazine, 19 Agosto 2010)

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3. “[ecco (ndr)] i guasti forse irrimediabili del berlusconismo sulla cosiddetta classe dirigente del paese: un tempo avevamo i lottizzati dai partiti. Oggi i comprati e venduti al mercato del padrone.”

Antonio Padellaro (il Fatto Quotidiano 19 Ottobre 2010)

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4. “[…] In effetti la povera Carfagna è l’esemplificazione più palese della funzione puramente decorativa cui il machismo italiano, nella versione parossistica del berlusconismo, destina il genere femminile. Guai a manifestare un qualsivoglia pensiero indipendente: la presuntuosa che non sta al suo posto di soprammobile sarà immediatamente bacchettata […]”

Pierfranco Pellizzetti (“Mara, Stefania e le altre ragazze”, 2 Aprile 2011)

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5. “[…] Inutile parlare di contenuti: il berlusconismo non ne ha. Il berlusconismo non è un programma politico, è una persona. E l’opposizione al berlusconismo non può che essere, di conseguenza, opposizione al Cavalier Berlusconi.”

Filippo Rossi (il Futurista, 27 maggio 2011)

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6. ” … il berlusconi­smo… non è e non può essere un partito regolato da norme rigide e statu­­tarie, da riti pazzeschi e assem­blee interminabili. Il berlusconi­smo è l’unica antipolitica appli­cabile a un sistema, tale è stato e tale deve rimanere. Per correg­gere i suoi eccessi e le sue bizzar­rie non servono elezioni prima­rie, alla gente non interessa se i coordinatori debbano essere uno, tre o cinque. Basta un capo che se ne occupi e un po’ di buon senso.”

Alessandro Sallusti (il Giornale, 31 maggio 2011)

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7. “…l’incantesimo del fenomeno Berlusconi [è] l’illusione carezzata da milioni di italiani che Berlusconi sia l’uomo della Provvidenza, salvatore della patria, uomo capace di risolvere i problemi del Paese.”

Alexander Stille (“Il messaggio della sconfitta“, 1 giugno 2011)

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8. “il berlusconismo – prima ancora di berlusconi soggetto – non è più da tanti anni (…) una visione di paese, ma soltanto un assemblaggio di promesse divenute via via sempre più mirabolanti, fino alla follia di questi ultimi mesi (…), un’escalation necessaria e obbligata proprio perché non c’è altro nel berlusconismo.”

Nonunacosaseria (commento al post “Quando uno non è capace d’altro” di Metilparaben, 2 giugno 2011)

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Allora riassumiamo:

individualismo amorale, spregio per le regole, superficialità puerile; dossieraggio, ricatti, menzogne, propaganda stupida, slogan, signorsì, canzoncine ebeti da spot pubblicitario; istituzioni concepite come proprietà privata; compravendita di persone al mercato del padrone; machismo;  personalismo senza contenuti; antipolitica senza congressi o cooridnatori (basta un capo); illusione dell’uomo della Provvidenza; assemblaggio ed escalation di promesse mirabolanti quanto vuote.

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