Contrasti casuali

Ripropongo questo mio post di poco più di un anno fa,  per rendere omaggio a un altro grande che ci lascia ad ascoltare (ancora e ancora) la sua arte.

2 marzo 2o12

“In maniera del tutto casuale, mi sono imbattuto in questa canzone di Lucio Dalla e ne sono rimasto rapito… L’ho riascoltata più volte per coglierne le parole ed il significato e… SORPRESA: parla di un uomo più che maturo che si innamora di una ragazzina!

Ora, se consideriamo le cronache di questi giorni, potremmo dire che questa canzone è un degno commento alle vicende “amorose” di Berlusconi; un inno alla libertà (ed imprevedibilità) dell’amore; un’ammissione di umana fragilità…

Ma qui viene il contrasto con le vicende del nostro tirannosatiro:

la canzone descrive il desiderio di un uomo maturo nei confronti di una ragazzina, ma questo desiderio è accompagnato da tutta una dimensione emotiva fatta di esitazione, delicatezza, complicità, attenzione e paura, che difficilmente potremmo riferire al re dei bunga bunga!

Riporto qui sotto il testo (anche se va ascoltato nella meravigliosa interpretazione di Dalla):

Cara
Cosa ho davanti, non riesco più a parlare
dimmi cosa ti piace, non riesco a capire, dove vorresti andare
vuoi andare a dormire.
Quanti capelli che hai, non si riesce a contare
sposta la bottiglia e lasciami guardare
se di tanti capelli, ci si può fidare.

Conosco un posto nel mio cuore
dove tira sempre il vento

per i tuoi pochi anni e per i miei che sono cento

non c’è niente da capire, basta sedersi ed ascoltare.

Perché ho scritto una canzone per ogni pentimento
e debbo stare attento a non cadere nel vino
o finir dentro ai tuoi occhi, se mi vieni più vicino………

La notte ha il suo profumo e puoi cascarci dentro
che non ti vede nessuno
ma per uno come me, poveretto, che voleva prenderti per
mano

e cascare dentro un letto…..
che pena…che nostalgia
non guardarti negli occhi e dirti un’altra bugia
A..Almeno non ti avessi incontrato
io che qui sto morendo e tu che mangi il gelato.

Tu corri dietro al vento e sembri una farfalla
e con quanto sentimento ti blocchi e guardi la mia spalla
se hai paura a andar lontano, puoi volarmi nella mano
ma so già cosa pensi, tu vorresti partire
come se andare lontano fosse uguale a morire
e non c’e’ niente di strano ma non posso venire

Così come una farfalla ti sei alzata per scappare
ma ricorda che a quel muro ti avrei potuta inchiodare
se non fossi uscito fuori per provare anch’io a volare

e la notte cominciava a gelare la mia pelle
una notte madre che cercava di contare le sue stelle
io li sotto ero uno sputo e ho detto “OLE'” sono perduto.

La notte sta morendo
ed e’ cretino cercare di fermare le lacrime ridendo
ma per uno come me l’ ho gia detto
che voleva prenderti per mano e volare sopra un tetto.

Lontano si ferma un treno
ma che bella mattina, il cielo e’ sereno
Buonanotte, anima mia
adesso spengo la luce e così sia

Grazie Lucio per la tua intramontabile arte.

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